Il 20 Marzo si è tenuto presso il centro Veritas il seminario “Dislessia: sfida etica e professionale per famiglia, scuola, scienza e stampa”. Ha introdotto l’evento Luciano Larivera e sono intervenuti la dott.ssa Isabella Lonciari, il professor Guido Marinuzzi e la dott.ssa Ilaria Vaccher.
Riportiamo qui alcuni passi dell’articolo di Chiara Zorn e Irene Franzolin, redatto in occasione dell’esperienza di “alternanza scuola lavoro” e pubblicato sul sito del Centro Veritas, disponibile per la consultazione a questo link.
Ringraziamo Luciano Larivera e tutto il Centro Veritas per l’accoglienza e la bella occasione di condivisione.
Intervento di LUCIANO LARIVERA: direttore Centro Culturale Veritas – La dislessia non è un handicap, ma un modo diverso di imparare, è causata da problemi neurologici. L’uso delle parole è cruciale quando si affronta la questione. “Disturbo” è il termine più tecnico e adatto ma spesso non viene utilizzato nel linguaggio comune. Per affrontare il problema è necessaria un’alleanza tra scuola, sanità e stampa. I giornalisti hanno un ruolo fondamentale, che è regolamentato dal Testo unico dei doveri del giornalista.
Intervento di ISABELLA LONCIARI: dirigente psicologo S.C. di Neuropsichiatria Infantile IRCCS Burlo Garofolo – Secondo i dati statistici i bambini con “disturbi specifici dell’apprendimento” (DSA), in Friuli Venezia Giulia, rappresentano il 3,1% del totale. Di questi soltanto l’1% sono stati diagnosticati. L’art. 3 della Costituzione e la legge 170/2010 danno alcune indicazioni basilari sulla tutela dei soggetti affetti da DSA. La dott.ssa Lonciari ha poi spiegato come la lettura necessita di un processo di automatizzazione della memoria. Esso, nei soggetti “normolettori” richiede un impegno attentivo che va diminuendo con la pratica e il passare degli anni; mentre nelle persone con questa caratteristica è sempre presente e molto alto.
Intervento di GUIDO MARINUZZI: psicologo, psicoterapeuta e docente presso l’I.S.I.S. Carducci-Dante di Trieste – Un decreto ministeriale del 2011 rende operativa la legge 170/2010. Essa è però profondamente diversa dalla legge 104/1992 che riguarda, invece, la tutela delle persone affette da disabilità. All’interno della 104 è previsto un percorso educativo individualizzato (PEI); invece nella 170 si concepisce un piano didattico personalizzato (PDP). Dunque un DSA non equivale a una disabilità.
Intervento di ILARIA VACCHER: psicologa e psicoterapeuta, presidente dell’Associazione “Stelle sulla Terra” – Durante il suo intervento la dott.ssa Vaccher ha letto un capitolo del libro autobiografico “Demone bianco” scritto da Giacomo Cutrera, scrittore dislessico. Questo capitolo tratta del suo studio domestico da ragazzo, che si rivela estremamente problematico a causa di stanchezza, sofferenza, delusione e continui rimproveri di scarso impegno provocati dai risultati negativi nonostante gli sforzi disumani. La dott.ssa Vaccher ribadisce che gli obiettivi dei dislessici sono gli stessi dei “normolettori”, con l’unica differenza che i mezzi per raggiungerli sono diversi.
Chiara Zorn e Irene Franzolin

